Grande stabilimento balneario nella villa
Lomellini di Pegli (oggi hotel Mediterranee). Stampatore Armanino di
Genova, databile intorno al 1859. Estratto dal libro di Erio
Panarari "vecchia Pegli e villa Pallavicini".
Disegno su carta dal vero di una
veduta di Pegli da ponente. Databile intorno alla metà dell'800. Si
trova nel Museo di Sant'Agostino di Genova. Estratto dal libro di
Erio Panarari "vecchia Pegli e villa Pallavicini".
Prima veduta della Chiesa di
Sant'Antonio e del Castelluccio. Disegno dal vero su carta. Databile
alla prima metà dell'800 in quanto non ancora presente la strada
ferrata (1857). L'opera è presente nel Museo di Sant'Agostino a
Genova.
Estratto dal libro di Erio Panarari "vecchia Pegli e villa
Pallavicini".
Seconda veduta della Chiesa di
Sant'Antonio e del Castelluccio. Disegno dal vero su carta. Databile
alla prima metà dell'800 in quanto non ancora presente la strada
ferrata (1857). L'opera è presente nel Museo di Sant'Agostino a
Genova.
Estratto dal libro di Erio Panarari "vecchia Pegli e villa
Pallavicini".
Acquarello color seppia su carta di
Pasquale Domenico Cambiaso (Genova 1811 - 1894). Pegli - località
Tre Ponti in Val Varenna - 1862. Tratto dal catalogo "Ponente en
Plein Air". Collezione privata. |
CAMBIASO,
Domenico Pasquale.
- Nacque a Genova il 5 febbr. 1811 da Bartolomeo e Maddalena
(anch'essa una Cambiaso), entrambi di facoltosa famiglia
patrizia.Dopo aver studiato in un primo tempo all'Accademia
ligustica di Belle Arti di Genova, passò a Parma alla scuola di
Giuseppe Boccaccio da Colorno, scenografo e autore di apparati
decorativi. Si trasferì quindi a Napoli, dove fa forse in contatto
con la cosiddetta "scuola di Posillipo".Tornato a Genova, si dedicò
alla pittura vedutistica e saltuariamente a quella di paesaggio:
scelta che sarà del resto caratteristica pressoché di tutta la sua
opera.Il 29 dic. 1834 fu nominato accademico di merito della classe
di architettura e di ornato presso l'Accademia ligustica e presso la
medesima espose alle mostre del 1836 (alcune vedute, fra cui
Spiaggiagenovese) e 1837 (Bosco
con figura femminile e
Paesaggio; cfr. Canale, 1836 e 1837: in particolare,
nell'articolo del 1837 compare un'incisione di I. Peschiera tratta
dal dipinto Bosco con figura
femminile).Un decennio più tardi, e precisamente il 25 luglio
1847, fu chiamato a coprire l'incarico di professore aggiunto della
scuola elementare di disegno di figura e di architettura ed ornato
presso l'Accademia ligustica.Il C. lasciò tuttavia l'incarico il 22
dicembre dello stesso anno, e più tardi assunse il ruolo di
insegnante di disegno presso il Collegio di marina a
Genova.Pressoché costantemente, dal 1850 al 1887, espose alle mostre
della Società promotrice per le Belle Arti di Genova, in particolare
con le seguenti opere: La nuova
strada dalla Raibetta al Molo (1864, già Genova, coll. Lorenzo
Dufour; esposto alla mostra del 1926);
La prima elemosina (1873,
già Genova, Camera di commercio; esposto alla mostra del 1926,
riprodotto in Rocchiero, p. 11);
Fra Pontedecimo e Campomorone (1876, Genova, proprietà del
Comune; esposto alla mostra del 1938);
S. Maria Assunta di Carignano
(1879, già Genova, coll. Agostino Montanaro; esposto alla
mostra del 1926); Genova prima
dei nuovi lavori portuari (1887, già Genova, coll. Cesare
Oliva; esposto alla mostra del 1926, riprodotto in Rebaudi, p. 29).
Per le opere esposte alle Promotrici, e di cui non si conoscono né
recenti né antiche collocazioni, cfr. Rebaudi, p. 28).Fra le opere
del C. datate o databili vanno ricordate inoltre:
I giardini del palazzo del
principe Doria a Fassolo (1849 c.; Genova, Palazzo Rosso,
Civico gabinetto dei disegni e delle stampe, coll. topografica);
Ilpalazzo del principe Doria a
Fassolo (prima del 1850, Genova, ibidem);
Ilpalazzo Sauli a Genova
(prima del 1853; Genova, Civica pinacoteca di Palazzo Bianco,
Depositi).Nella sua ricca produzione di vedutista, rivestono
particolare interesse tre album di vedute di Genova e della Riviera
ligure (Genova, Pal. Rosso, Civico gabinetto dei disegni e delle
stampe) che documentano l'ambiente antico della città e dei suoi
dintorni, in un periodo anteriore agli sventramenti e alle
distruzioni operate nel corso del XIX secolo.Un particolare
interesse assume l'album intitolato
Aspetti di Genova e della
Riviera nella prima metà del secolo XIX, composto da cento
tavole (comprendente dodici piccoli dipinti ad olio, centoquarantuno
schizzi e disegni, otto incisioni; esso fu donato al Comune di
Genova nel 1929 dalla pronipote del C., Margherita Truffi Cambiaso).
Gli altri due sono una sorta di "diario" del viaggio compiuto
intorno agli anni 1860-1862 lungo le Riviere liguri dal C. in
compagnia dell'armatore genovese G. Bertollo, che ne curò poi la
raccolta in due volumi, intitolati appunto
Riviera di Levante e
Riviera di Ponente. Essi constano di oltre cento disegni,
acquarelli ed incisioni.Infine, fra le opere conservate in raccolte
pubbliche e private vanno ricordate:
S.Fruttuoso di Portofino
(Genova, Accademia ligustica di Belle Arti);
La chiesa e il convento dello
Spirito Santo e Il Fossato
di S. Ugo a Principe (entrambi a Genova-Nervi, Civica galleria
d'arte moderna); Il forte di
Castelletto nel 1815, La villetta Di Negro e il bastione Durazzo con
i giardini visti dall'Acquasola, Villa Bombrini detta Il Paradiso
(esposto alla mostra del 1970),
S. Michele a Fassolo (tutti
conservati presso la Civica pinacoteca di Palazzo Bianco a Genova,
Depositi); Levanto (già
Genova, coll. J. Gianuè, ora di propr. del Comune di Genova; esposto
alla mostra del 1938); Il
baluardo e la chiesa di S. Michele durante i lavori di demolizione
del 1850 (esposto alla mostra del 1970),
Viadell'Annona con la
Ricreazione dei filippini e l'Arsenale militare (esposto alla
mostra del 1970), Vernazza,
Riomaggiore, Veduta parziale di Manarola, Manarola, Framura
(tutti a Genova, Civico gabinetto dei disegni e delle stampe di
Palazzo Rosso, collez. topografica);
L'arrivo a Genova di Vittorio
Emanuele e di Adelaide (quattro tele, già a Genova, Civ. pinac.
di Pal. Bianco, Depositi; attualmente presso l'Ist. mazzin. di
Genova); Veduta presa dal vero
(Genova, collez. Gatti);
Paesaggio dell'entroterra (già a Genova, coll. S. Rebaudi);
Il porto di Genova visto dal
palazzo del Principe (Genova-Pegli, Civico museo navale).Fra i
suoi numerosi allievi vanno ricordati Teresa Doria, Tammar Luxoro e
Giovanni Battista Molinelli.
Olio su cartone di Pasquale Domenico
Cambiaso (Genova 1811-1894). Pegli - Veduta dal Risveglio verso
Levante. Tratto dal catalogo "Ponente en Plein Air".
Collezione privata.
Olio su tela di D. Cambiaso. Pegli - Veduta
verso S. Antonio e Castelluccio. Tratto dal
libro "Pegli nella pittura, nella letteratura, nella cartografia"
dell'Istituto S. Maria Ad Nives. Collezione privata.
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