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Libri di Pegli |
La Cucina dei Tabarchini
(2011).
A cura di Sergio Rossi. Edizioni SAGEP.
Libro di 255 pagine che racconta storie di cibo mediterraneo tra
Genova, l'Africa e la Sardegna. Dopo un'ampia presentazione a cura
di Avvenente, Marani e i sindaci di Carloforte e Calasetta, la
prefazione di Fiorenzo Toso dell'Università di Cagliari, si passa
alla storia. La prima sezione è dedicata alla storia dove i
Tabarchini sono gli attuali discendenti di quei liguri che nel XVI
secolo si stabilirono sull'isolotto di Tabarca, in Tunisia, per
pescare il corallo. Nel XVII secolo si spostarono verso il sud della
Sardegna, insediandosi nelle isole di San Pietro e Sant'Antioco e
fondando le due comunità di Carloforte e Calasetta. La seconda
sezione è sulla cucina tabarchina e all'inizio abbiamo gli antipasti
con i derivati del tonno: lo scabeccio, il mosciame, la tonnina, il
cuore, la bottarga ed il figatellu. Completano il quadro altri
piatti a base di polpo, sardine o acciughe, anch'essi comunissimi
fra i tabarchini. Poi ci sono i primi piatti con le varianti del
cuscus maghrebino, il cascà tabarchino è previsto con la carne,
senza carne, invernale, con ortaggi di stagione con i cavoli e con
l'aggiunta dei ceci, primaverile - estiva con una maggiore varietà
di ortaggi freschi e, volendo, i ceci. Altri primi piatti sono i
millefanti, l'oglia putrida, le cervellate gialle milanesi, altri
tipi di pasta come il curzettu o croxetto tabarchino, le sampe de
gattu e i casulli. Approfondimenti sui ravioli con ripieno di
prescinsuea e i sughi o le salse. Abbiamo capitoli dedicati alla
bobba, allo zemin de sciaixi, il pilau e la casolla, l'oste ed il
filosofo, la zuppa come metodo, i pesci in aggiadda, dalla galletta
alla pizza tabarchina fino ai cibi di strada, alle gallette e ai
biscotti, ai pomodori trei canti di pino, al pane e alla focaccia,
all'amaro come il veleno, alla farinata (fainò), al laete praisu, a
fainò in ta cruscta e a panissa, a u praeve e infine alla pizza
pissalandrè o sardenaira. Una sezione è dedicata al tonno e alle
tonnare. Una sezione dedicata ai dolci , alla sapa, ai canestrelli,
alle ruette e alle rusette. Altra sezione dedicata al vino, al
vitigno franco di piede e ai due vignaioli foresti di San Pietro.
Per concludere, le ricette dei principali cibi tabarchini. Alla fine
del libro la bibliografia ed i ringraziamenti.
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