ORIGINE DEL NOME PEGLI (TOPONOMASTICA)
L' etimologia del nome non è data con certezza e diverse sono le
ipotesi formulate sino ad oggi:
1) Una prima
ipotesi individua Pegli in
Pyla Veituriorum o
Pila dei Veturii, l’antica popolazione ligure presente sul
territorio e segnalata nella Tavola di Polcevera; questo toponimo
Pyla si sarebbe poi trasformato in Pegli. Esistono molti dubbi su
questa ipotesi e sembra che la località in questione sia stata
Voltri.
2)
Ai Greci che
circumnavigavano il Tirreno, prima in cerca di terre da colonizzare
e, poi, diretti a o
provenienti dalle colonie di Marsiglia, Nizza e Monaco, questa
insenatura, in cui si accampavano talora di sera per trascorrervi la
notte, in un’ epoca in cui si navigava sempre in vista della costa e
si pernottava a terra, ricordava un luogo famoso della loro terra di
origine, il monte Pelion, sorgente perpendicolarmente dal mare,
coperto da maestose foreste di querce, di castagni, di olmi e di
pini. Anche la selvaggia insenatura ligure ebbe allora il nome di “Pelion”, Pelium in latino e poi Pelio, corrotto solo molto più
tardi nel dialettale Pegi. Ipotesi sostenuta dal teologo Giuseppe
Parodi che riteneva Pegli una colonia di origine greca.
3)
Una lapide
posta sotto il campanile della chiesa di San Martino, riportata
anche nell’ ex Municipio di Via Pallavicini, recita così: “…
Pegi nomen a fontibus graeca voce sortitum ..” “… Pegli nome che
deriva dalle fonti, secondo la lingua greca …” Il marmo è datato
Anno Domini 1640.
4)
Nella Tavola di
Bronzo rinvenuta in Valpolcevera, tra i due delegati designati a
difendere le ragioni dei contendenti, compare il nome di Plaucus Peliani Pelioni F(ilius). L’ anno era il 117 a.C. Plaucus era
il delegato dei Langentes Viturii; in “Peliani Pelioni” molti videro
una assonanza con il nome di Pegli, tanto da ritenere che il
delegato fosse originario di Pegli, ma, a parte l’assonanza, nulla
ci autorizza a presupporre che Plaucus fosse originario di Pegli e
che quindi la località esistesse al tempo della sentenza.
5)
Un’ altra
ipotesi viene presentata da Giandomenico Serra nel 1943. Procedendo
con indagini linguistiche e toponomastiche, il Serra conclude che
Pegli prende nome da un antico stanziamento di un nucleo romano
gentilizio di Pellici, ramo etnico che
si connette al nucleo gentilizio dei Pelli o Pelii da cui attraverso
varie trasformazioni linguistiche, Pelli(s)-Pel(l)ii(s)-Pel(l)i(s),
deriva il nome dell’attuale Pegli, attestata nelle carte medioevali
genovesi sotto la forma “Pelio”, “Pellio” o “de Pelio” o “in Pelio”.
Per questi motivi, un po’ come per Cornigliano (derivato dalla gens
Cornelia), si può presupporre un’origine romana del nome del paese,
dovuto allo stanziamento di questo nucleo romano.
Comunque, sia padre Guglielmo Salvi che Vanna
Zucchi, in merito a tutte queste ipotesi, esprimevano parecchie
perplessità e concludevano indicando con certezza solo nell’ anno
1009 d. C. la prima testimonianza scritta del nome “Pelio” riferito
all’ attuale Pegli. Viene
indicata, in quell' anno, su una mappa, la località
Pecia, che si potrebbe identificare con l' attuale
zona della costa ligure.
Un atto notarile del 1217 segnala
Burgo Pelii.
Quasi certamente le prime abitazioni furono
costruite in località Laviosa, vicino alla scomparsa Ciolo, la
piccola insenatura che con il passar del tempo dette origine alle
fortune del piccolo borgo marinaresco. Verso l'anno 500 Pegli era
abitata da un migliaio di persone, in gran parte pescatori che
avevano trovato un ottimo rifugio per le loro piccole barche da
pesca, nella modesta insenatura. Questi nostri antenati del
genovesato, come gli altri delle vicine coste liguri, dovettero
premunirsi contro gli attacchi provenienti dal mare da parte dei
Saraceni e poderosi castelli furono costruiti in località
Piandilucco, sullo sperone roccioso in località Castelluccio e un
altro, infine, sul crinale di salita Rapalli detto il Castellaccio.
Il piccolo porto di Pegli, venne ben presto munito di alcune
batterie di cannoni per la salvaguardia e sicurezza della zona,
essendo in costante aumento il traffico delle imbarcazioni di
piccolo cabotaggio costiero che approdavano. Il mare a quell' epoca
lambiva i muraglioni di protezione della Villa Lomellini (odierno
Hotel Mediterranee) di cui parleremo dettagliatamente nel corso
degli eventi storici. Quando la grande aristocrazia genovese scoprì
la bontà del meraviglioso clima di Pegli, ben presto cominciò a
costruire sui terreni di proprietà ville e palazzi stupendi di cui
restano ai nosti tempi notevoli testimonianze.
(Fonte:
Pegi nomen a fontibus
Erga edizioni e Pegli,Pra Voltri come eravamo)
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