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Cartoline di Pegli   stemma
  Lo Scoglio Vittoria



Lo Scoglio Vittoria nel 1917 in una cartolina edita Blundo Giuseppe.



Cartolina del 1940 che fotografa lo Scoglio Vittoria in tutta la sua bellezza.



Nel 1940 l' Italia e' appena entrata in guerra ma dallo Scoglio Vittoria si gode l' ottimo panorama.



Lo Scoglio Vittoria nel 1943 in una edizione Perinet cartoleria di Pegli.



Nel 1940 un' altra inquadratura dello Scoglio Vittoria.



Cartolina del 1947 delle edizioni Angeli di Terni che ha come soggetto lo Scoglio Vittoria.


Torniamo indietro di qualche anno, negli anni '20, con questa cartolina monocromatica.

Cartolina viaggiata nel 1938 - Edizioni Ferrari Lungomare di Pegli - Foto Alterocca di Terni.

Nel 1931, nei pressi dello Scoglio Vittoria, un ponte metallico in mezzo agli scogli. Riproduzione avuta da "Giulio Photo Pegli".



Cartolina del 1950 edizioni M.T. Pisoni di Pegli.



Lo Scoglio Vittoria nel 1928 con il tipico "Ombrellone", prima dell' infelice e non gradevole sua ristrutturazione, dopo essere stato usato come postazione antisbarco nell' ultima guerra. Di più lo scoglio è stato privato del caratteristico ombrellone. Di Erio Panarari.   



Marzo 1942 la mareggiata davanti allo Scoglio Vittoria.

Cartolina del 1950 edizioni M.T. Pisoni di Pegli.

Siamo nel 1940 c. e la foto è della Ditta Berretta di Terni.

Siamo nel 1940 c. e una barca a vela si avvicina allo Scoglio Vittoria.

 

 

La storia dello Scoglio Vittoria – noto oggi come Belvedere “Padre Guglielmo Salvi” – inizia nel lontano 1879. Un anno di notevole importanza per Pegli perché proprio nel 1879 il futuro imperatore di Prussia Federico e sua moglie Vittoria, insieme ai loro otto figli, soggiornano al Grand Hotel Mediterranée, presso l’antico palazzo Lomellini.
La principessa Vittoria, pittrice per diletto insieme alla figlia 19enne Carlotta, per esercitare questa attività sceglie la spiaggia sottostante le caratteristiche case di pescatori denominate “Case sullo Scoglio”, da dove si spalancano, come finestre, dei panorami straordinari sulle riviere di Levante e di Ponente.
Una bellissima stampa d’epoca immortala le due donne mentre dipingono l’incantevole paesaggio circostante e da allora, “noblesse oblige”, i pegliesi chiamano “Scoglio Vittoria” lo scoglio utilizzato dalla principessa per i suoi lavori pittorici.
La storia dello scoglio, insieme alla sua conformazione, cambia per sempre nel 1904 quando l’ingegnere Enrico Vianson commissiona al collega Marco Aurelio Crotta la costruzione dell’omonimo villino neogotico. Nel 1906 e nel 1907, accanto al nuovo edificio a forma di castello, viene realizzato un belvedere signorile adornato da un ombrellone di paglia, delle panchine, una struttura elegante e una scala di accesso ritagliata tra “Castello Vianson” e il cosiddetto “Palazzo Balilla”. Una serie di interventi tra loro in armonia che creano un’atmosfera di grande effetto scenografico e di notevole interesse turistico.
Infatti, per oltre 30 anni, lo Scoglio Vittoria rappresenta per Pegli un apprezzato punto di riferimento, sempre presente nelle cartoline e guide turistiche del suo tempo, pittoresco fiore all’occhiello, molto raffinato. Ma purtroppo, durante la seconda guerra mondiale, lo Scoglio Vittoria viene trasformato in una postazione antisbarco e tutta la zona subisce un profondo abbrutimento. Un processo irreversibile che prosegue nel dopoguerra con la scomparsa dell’ombrellone di paglia, altra cementificazione e un forte degrado.
Negli anni ‘70 la creazione della piattaforma portuale è fonte di ulteriori problematiche ambientali, contribuendo al peggioramento dello storico prestigio dello scoglio Vittoria e del contesto circostante in cui per fortuna continua a svettare, dal mare, la Pria Pulla: uno scoglio triangolare che è ancora possibile ammirare a ridosso della diga foranea e che, una volta, i bimbi pegliesi dovevano raggiungere a nuoto come sfida ai coetanei e, allo stesso tempo, simbolico rito di passaggio dall’infanzia all’adolescenza.
Oggi lo scoglio Vittoria è curato dai volontari del Comitato Pegli Bene Comune. La speranza, attuale e futura, è di ridare dignità allo Scoglio Vittoria: un’oasi di pace e silenzio a picco sul mare dove poter leggere un libro, chiacchierare o prendere il sole, ricordando i fasti del passato e il nome di Vittoria, la principessa prussiana che ha legato a sé, per sempre, il nome di un sito tra i più suggestivi e affascinanti di Pegli.

The history of the "Scoglio Vittoria", known today as the "Padre Guglielmo Salvi" Belvedere, began in 1879. A year of considerable importance for Pegli because in 1879 the future Emperor of Prussia Frederick and his wife Vittoria, together with their eight children, stayed at the Grand Hotel Mediterranée, at the ancient Lomellini Palace.
Princess Vittoria, a painter for pleasure, together with her 19-year-old daughter Carlotta, chose the beach below the characteristic fishermen's houses called "Houses on the Rock" to carry out this activity, from where extraordinary views of the eastern and western coast opened up like windows.
A beautiful vintage print captures the two women painting the enchanting surrounding landscape and since then, "noblesse oblige", the people of Pegli call the rock used by the princess for her pictorial works "Scoglio Vittoria".
The history of the rock, together with its conformation, changed forever in 1904 when the engineer Enrico Vianson commissioned his colleague Marco Aurelio Crotta to build the neo-Gothic villa of the same name. In 1906 and 1907, next to the new castle-shaped building, an elegant belvedere was built adorned with a straw umbrella, benches, an elegant structure and an access staircase between "Castello Vianson" and the so-called "Palazzo Balilla". A series of interventions in harmony with each other that create an atmosphere of great scenic effect and considerable tourist interest.
In fact, for over 30 years, the "Scoglio Vittoria" represented an appreciated point of reference for Pegli, always present in the postcards and tourist guides of its time and a picturesque and very refined jewel. Unfortunately, during the Second World War, the "Scoglio Vittoria" was transformed into an anti-landing post and the whole area suffered a profound brutalization. An irreversible process that continued in the post-war period with the disappearance of the straw umbrella, another overbuilding and a strong degradation.
In the 70s the creation of the port platform was a source of further environmental problems, contributing to the worsening of the historical prestige of the "Scoglio Vittoria" and the surrounding context in which fortunately the "Pria Pulla" continues to stand out from the sea: a triangular rock that can still be admired close to the port dam. Once, the children had to swim to "Pria Pulla" as a challenge to their peers and, at the same time, a symbolic rite of passage from childhood to adolescence.
Today the "Scoglio Vittoria" is cared for by the volunteers of the "Comitato Pegli Bene Comune". The hope, current and future, is to restore dignity to the "Scoglio Vittoria": an oasis of peace and silence overlooking the sea where you can read a book, chat or sunbathe, remembering the glories of the past and the name of Vittoria, the Prussian princess who has forever linked to herself the name of one of the most important and fascinating sites of Pegli.




Sempre lo Scoglio Vittoria in notturna davanti alla Pria Pulla nel 1922.



Cartolina viaggiata nel 1928 - edizioni Angelo Gandolfi di Pegli.



Cartolina del 1926 edizione Bonasi di Nervi.



Aprile 1928, Pegli e' da poco entrata nella Grande Genova e osserviamo il mare dal belvedere dello Scoglio Vittoria.

mare 03


Scorcio panoramico degli anni '30 da ponente dove si intravvede a sinistra il famoso ombrellone dello "Scoglio Vittoria".



Cartolina viaggiata il 7 Agosto del 1930 - Fotobromo di Via Assisi 8 Torino.



Lo Scoglio Vittoria al tramonto nel 1936 in questa cartolina edizione Angeli di Terni.



Cartolina del 1946 pubblicata su FB dalla Sig.ra Marisa Bianchi.



Cartolina viaggiata nel 1941 edizione Lupi.



Lo Scoglio Vittoria nel 1932 - Fotoedizioni Brunner & C. di Como.